Il Centro Culturale

La nostra accogliente struttura, ubicata nel Comune di Santadi in via San Paolo, è concepita come luogo educativo polivalente dedicato alla conoscenza del territorio sulcitano, in particolare attraverso il racconto di uno dei suoiprodotti di qualità dalle più alte valenze culturali ed identitarie: il vino.

Lo scopo museale e divulgativo del CENTRO si caratterizza con i suoi spazi concepiti con una forte vocazione formativa, attrezzati al fine di poter godere di eventi  legati alla cucina che realizzata in loco contribuirà alla narrazione  del territorio non solo attraverso il vino ma per mezzo dei saperi enogastronomici locali con l’ambizione di attualizzarle attraverso le istanze più innovative della cucina contemporanea.

LO SPAZIO ESTERNO

Lo spazio esterno, cinto da un suggestivo pergolato, offre la location ideale per l’organizzazione di eventi tematici, ampliando la già ricca offerta di spazi culturali e formativi con la dimensione ideale per momenti di intrattenimento ludico, teatrale, musicale, rappresentando uno spazio altamente qualificato per tutto ciò che il ricco territorio è in grado di offrire in termini culturali ed enogastronimici.

Lo scopo del nostro Centro infatti è quello di facilitare l’integrazione della comunità nei processi di auto rappresentazione dell’intero territorio.
Si integra infine perfettamente come nuovo snodo all’interno della rete di strutture culturali già esistenti nel Comune di Santadi, tra cui spiccano il Museo Archeologico e il Museo Etnografico “Sa Domu Antiga”, completando la trama culturale e formativa della comunità.

PIANO TERRA

Tavoli e sedie disposti in modo da permettere piccole lezioni di abbinamento dei vini con i cibi, show-cooking, degustazioni e dimostrazioni pratiche da parte di assaggiatori e sommelier rappresentano il cuore e l’accoglienza del nostro Centro.
Di notevole valore artistico il soffitto lavoratp ad intreccio vegetale in omaggio alle tipiche gerle usate per la raccolta dell’uva, disposte in modo da ricordare i filari delle vigne. Il pilastro centrale è a sua volta ricoperto da una composizione ottenuta con botti intagliate ed alternate tra loro in accordo con la zona dei tavoli di degustazione offrendo al visitatore un’esperienza unica che avvolge tutti i sensi: gusto, vista, profumi e superfici sono state concepite per restituire un insiemearmonico e coerente.

Nel percorso lungo la scala che conduce al primo piano si può godere di una composizione di immagini che riproduce luoghi, colori e lavorazioni tipiche nel ciclo del vino che caratterizza il paesaggio agricolo del Sulcis.

PRIMO PIANO

Il mosto chiarificato viene spostato nei serbatoi di fermentazione se destinato alla produzione di vino; nelle vasche di refrigerazione se destinato alla produzione di filtrato dolce, oppure direttamente in autoclave per la produzione di vino frizzante.

La fermentazione alcolica avviene grazie a lieviti selezionati. Il termine della fermentazione si ha con l’esaurimento degli zuccheri e con il mosto iniziale divenuto vino. Si procede quindi a un primo travaso per separare il prodotto più limpido dalla parte più torbida (feccia). A seguire è necessaria la centrifugazione: è l’operazione che consente la separazione dei solidi sospesi nel vino in seguito alla fermentazione alcolica con la quale il vino si presenta più o meno torbido. La filtrazione è la fase successiva alla centrifugazione ed ha lo scopo di brillantare il vino; avviene utilizzando un filtro ad alluvionaggio con l’ausilio di farine fossili che trattengono le particelle microscopiche ancora in sospensione e rendono il vino limpido (filtrazione brillantante). L’altra filtrazione avviene con i nuovi filtri tangenziali.
Il ponderato uso della barrique francese chiude meravigliosamente ed armoniosamente il ciclo evolutivo di questi emozionanti vini.